«Amicizia operativa, radice dell'agire»
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2011/11/21/ASSEMBLEA-CDO-2011-L-intervento-del-presidente-Bernhard-Scholz/223483/
sabato 26 novembre 2011
domenica 13 novembre 2011
ASSEMBLEA GENERALE CDO 2011
"Sulla strada della libertà"
Domenica 20 novembre 2011
MiCo - Fiera Milano Congressi
Via Gattamelata 5, Milano
ore 11,00 Inizio lavori
Intervengono:
Bernhard Scholz, Presidente Compagnia delle Opere
Don Julian Carròn, Presidente Fraternità di Comunione e Liberazione
Testimonianze di imprese e opere
Per informazioni Tel. 02673961 - assemblea2011@cdo.org
Matching 2011: settima edizione
Per maggiori informazioni http://www.e-matching.it/
domenica 3 luglio 2011
FARE IMPRESA - passione, responsabilità e voglia di costruire
Mercoledì 13 luglio alle ore 19,30 presso il Grand Hotel Baia Verde, Via Angelo Musco, 8/10 - 95020 Aci Castello - Cannizzaro (Catania) la Compagnia delle Opere promuove una Conversazione Imprenditoriale dal titolo "FARE IMPRESA - passione, responsabilità e voglia di costruire". Interverranno: Bernhard Scholz, Presidente Nazionale Compagnia delle Opere e Salvatore Mancuso, A.D. Fondo Equinox.
martedì 7 giugno 2011
Matching 2011 e servizi finanziari
Invito all'incontro del 13 Giugno 2011 alle ore 18,30 presso la Sala Commissioni dell'Amministrazione provinciale di Messina (Palazzo dei Leoni), corso Cavour, 87.
In questa occasione, presenteremo il Matching 2011, l'evento promosso da Compagnia delle Opere, rivolto alle aziende - italiane ed estere - appartenenti a tutti i settori merceologici.
http://www.e-matching.it/
E' un evento a cui noi teniamo particolarmente: in un momento di difficoltà economica e difficile ripresa delle nostre aziende - quale quello attuale - siamo convinti che il Matching sia una grande opportunità per "ripensarsi" come imprenditori, per sviluppare la propria rete imprenditoriale e creare nuove opportunità di business.
Nella stessa occasione, la referente Cdo per i servizi finanziari illustrerà le nuove convenzioni bancarie e le modalità di accesso.
Cristina Scuderi
(Direttore CdO Sicilia Orientale)
In questa occasione, presenteremo il Matching 2011, l'evento promosso da Compagnia delle Opere, rivolto alle aziende - italiane ed estere - appartenenti a tutti i settori merceologici.
http://www.e-matching.it/
E' un evento a cui noi teniamo particolarmente: in un momento di difficoltà economica e difficile ripresa delle nostre aziende - quale quello attuale - siamo convinti che il Matching sia una grande opportunità per "ripensarsi" come imprenditori, per sviluppare la propria rete imprenditoriale e creare nuove opportunità di business.
Nella stessa occasione, la referente Cdo per i servizi finanziari illustrerà le nuove convenzioni bancarie e le modalità di accesso.
Cristina Scuderi
(Direttore CdO Sicilia Orientale)
martedì 19 aprile 2011
Elezioni amministrative 15 e 16 Maggio 2011
Costruire luoghi di vita: un impegno per ognuno - un bene per tutti
Siamo chiamati alle urne in tante città e province del nostro Paese. In un momento in cui la politica si è allontanata dai problemi reali e sta perdendo sempre di più la fiducia dei cittadini, le elezioni amministrative sono un’occasione per riconoscere alla politica la sua dignità. Quando parliamo delle nostre città parliamo della nostra vita quotidiana, delle nostre esigenze di incontro e di condivisione, di servizi efficaci e della possibilità di rendere più belli e sicuri gli ambienti in cui viviamo.
La dignità e la vera utilità della politica comunale e provinciale consistono proprio nel sostegno di uno sviluppo urbano che rispetti queste esigenze, che cerchi di comprendere le necessità dei cittadini e che sappia valorizzare le loro iniziative sociali e culturali. Siamo convinti che tanti candidati sindaci e consiglieri abbiano realmente a cuore il destino delle città, che siano disposti ad assumersi la responsabilità per il bene di tutti. Ed è per questo che possiamo sperare che ci sia un risveglio della politica come servizio alla “res publica”, dove la libertà della persona è il criterio ultimo di ogni azione.
Le nostre città sono luoghi di vita. Abitazioni e scuole, uffici e ospedali, i centri storici e le piazze, i quartieri e i parchi danno la possibilità di vivere, imparare, lavorare, curarsi e incontrarsi, festeggiare e commemorare. La maggior parte delle nostre città sono cresciute in una lunga storia, una tradizione che ha creato uno spazio urbano unico al mondo: uno spazio per una convivenza fra persone libere e interessate al bene comune, alla ricerca della giustizia e della bellezza, aperto alla solidarietà e alla carità. I municipi e i consigli dei comuni trovano la loro responsabilità nel sostenere questa tensione ideale. Le chiese, non a caso costruite nei centri, ricordano anche a chi non crede che gli ideali della vita hanno la possibilità di essere vissuti dentro le circostanze del quotidiano, cercando di rendere le città sempre più adeguate alle esigenze dell’uomo.
Le sfide delle nostre città sono enormi: garantire una mobilità funzionale e nel contempo una sostenibilità ambientale, distinguere ed equilibrare aree abitative e aree industriali, tutelare il patrimonio culturale e favorire nuove iniziative urbanistiche, accrescere l’efficacia dei vari servizi seppur con risorse limitate e, soprattutto, creare condizioni migliori perché l’intraprendenza dei cittadini stessi possa esprimersi come utilità pubblica. Non esistono ricette o modelli semplicemente replicabili. Ogni città deve, nella fedeltà alla propria identità, affrontare queste sfide con realismo e lungimiranza, con competenza e coraggio. E questo sarà tanto più possibile quanto più gli amministratori sapranno valorizzare, utilizzando il principio di sussidiarietà, il desiderio delle persone di contribuire attraverso il loro impegno e le loro opere al bene di tutti. In questa direzione il federalismo può diventare un fattore di crescita della responsabilità locale, in grado di coniugare solidarietà e sussidiarietà, evitando così nuove forme di centralismo istituzionale.
Esistono degli obiettivi che riteniamo decisivi per favorire una reale corresponsabilità di tutti:
- Migliorare i servizi alla persona basandoli - laddove è possibile - sempre più sulla libera scelta dei cittadini e sul riconoscimento della libera iniziativa delle famiglie, degli enti privati e dei corpi intermedi.
- Sostenere in modo particolare i servizi educativi e scolastici promossi dalle famiglie e dalle associazioni.
- Assicurare un’accoglienza umana a chi viene per lavorare e per portare il suo contributo allo sviluppo civile ed economico della comunità.
- Garantire le condizioni di sicurezza per tutta la comunità.
- Rendere più efficaci le amministrazioni comunali e provinciali, eliminando quella burocrazia che scoraggia le iniziative di chi vuole intraprendere e rende difficili i più semplici adempimenti amministrativi.
- Trovare nuove soluzioni abitative, per l’accesso alla proprietà e per la facilitazione nell’affitto con programmi di social housing gestiti da imprese non profit.
- Favorire la piena applicazione delle normative riguardanti i contratti di fornitura delle piccole e medie imprese con le pubbliche amministrazioni e assicurare i pagamenti nei tempi giusti.
Le nostre città hanno bisogno di amministratori che sappiano lavorare nella loro azione politica per questi obiettivi. Siamo certi che il futuro delle nostre città dipende da una partecipazione responsabile di ognuno alla costruzione di una comunità più umana. Il voto è una prima espressione di questa responsabilità.
Aprile 2011
Compagnia delle Opere
Siamo chiamati alle urne in tante città e province del nostro Paese. In un momento in cui la politica si è allontanata dai problemi reali e sta perdendo sempre di più la fiducia dei cittadini, le elezioni amministrative sono un’occasione per riconoscere alla politica la sua dignità. Quando parliamo delle nostre città parliamo della nostra vita quotidiana, delle nostre esigenze di incontro e di condivisione, di servizi efficaci e della possibilità di rendere più belli e sicuri gli ambienti in cui viviamo.
La dignità e la vera utilità della politica comunale e provinciale consistono proprio nel sostegno di uno sviluppo urbano che rispetti queste esigenze, che cerchi di comprendere le necessità dei cittadini e che sappia valorizzare le loro iniziative sociali e culturali. Siamo convinti che tanti candidati sindaci e consiglieri abbiano realmente a cuore il destino delle città, che siano disposti ad assumersi la responsabilità per il bene di tutti. Ed è per questo che possiamo sperare che ci sia un risveglio della politica come servizio alla “res publica”, dove la libertà della persona è il criterio ultimo di ogni azione.
Le nostre città sono luoghi di vita. Abitazioni e scuole, uffici e ospedali, i centri storici e le piazze, i quartieri e i parchi danno la possibilità di vivere, imparare, lavorare, curarsi e incontrarsi, festeggiare e commemorare. La maggior parte delle nostre città sono cresciute in una lunga storia, una tradizione che ha creato uno spazio urbano unico al mondo: uno spazio per una convivenza fra persone libere e interessate al bene comune, alla ricerca della giustizia e della bellezza, aperto alla solidarietà e alla carità. I municipi e i consigli dei comuni trovano la loro responsabilità nel sostenere questa tensione ideale. Le chiese, non a caso costruite nei centri, ricordano anche a chi non crede che gli ideali della vita hanno la possibilità di essere vissuti dentro le circostanze del quotidiano, cercando di rendere le città sempre più adeguate alle esigenze dell’uomo.
Le sfide delle nostre città sono enormi: garantire una mobilità funzionale e nel contempo una sostenibilità ambientale, distinguere ed equilibrare aree abitative e aree industriali, tutelare il patrimonio culturale e favorire nuove iniziative urbanistiche, accrescere l’efficacia dei vari servizi seppur con risorse limitate e, soprattutto, creare condizioni migliori perché l’intraprendenza dei cittadini stessi possa esprimersi come utilità pubblica. Non esistono ricette o modelli semplicemente replicabili. Ogni città deve, nella fedeltà alla propria identità, affrontare queste sfide con realismo e lungimiranza, con competenza e coraggio. E questo sarà tanto più possibile quanto più gli amministratori sapranno valorizzare, utilizzando il principio di sussidiarietà, il desiderio delle persone di contribuire attraverso il loro impegno e le loro opere al bene di tutti. In questa direzione il federalismo può diventare un fattore di crescita della responsabilità locale, in grado di coniugare solidarietà e sussidiarietà, evitando così nuove forme di centralismo istituzionale.
Esistono degli obiettivi che riteniamo decisivi per favorire una reale corresponsabilità di tutti:
- Migliorare i servizi alla persona basandoli - laddove è possibile - sempre più sulla libera scelta dei cittadini e sul riconoscimento della libera iniziativa delle famiglie, degli enti privati e dei corpi intermedi.
- Sostenere in modo particolare i servizi educativi e scolastici promossi dalle famiglie e dalle associazioni.
- Assicurare un’accoglienza umana a chi viene per lavorare e per portare il suo contributo allo sviluppo civile ed economico della comunità.
- Garantire le condizioni di sicurezza per tutta la comunità.
- Rendere più efficaci le amministrazioni comunali e provinciali, eliminando quella burocrazia che scoraggia le iniziative di chi vuole intraprendere e rende difficili i più semplici adempimenti amministrativi.
- Trovare nuove soluzioni abitative, per l’accesso alla proprietà e per la facilitazione nell’affitto con programmi di social housing gestiti da imprese non profit.
- Favorire la piena applicazione delle normative riguardanti i contratti di fornitura delle piccole e medie imprese con le pubbliche amministrazioni e assicurare i pagamenti nei tempi giusti.
Le nostre città hanno bisogno di amministratori che sappiano lavorare nella loro azione politica per questi obiettivi. Siamo certi che il futuro delle nostre città dipende da una partecipazione responsabile di ognuno alla costruzione di una comunità più umana. Il voto è una prima espressione di questa responsabilità.
Aprile 2011
Compagnia delle Opere
sabato 9 aprile 2011
Accordo CdO.Sicilia - AIAS
CONVENZIONE fra la CdO Sicilia Orientale e l'Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (A.I.A.S.)
Siglata il 12 dicembre scorso la convenzione da Rocco Donato per l'AIAS e da Carlo Saggio per CdO Sicilia Orientale
La convenzione prevede una reciproca collaborazione fra le due Associazioni.
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6I4dOhNG3sgNGU0OTQyM2YtZDA3My00Y2I0LWIwMDctOGJhN2MzOGM0ZjQ0&hl=it&authkey=CN6n__oN
Siglata il 12 dicembre scorso la convenzione da Rocco Donato per l'AIAS e da Carlo Saggio per CdO Sicilia Orientale
La convenzione prevede una reciproca collaborazione fra le due Associazioni.
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B6I4dOhNG3sgNGU0OTQyM2YtZDA3My00Y2I0LWIwMDctOGJhN2MzOGM0ZjQ0&hl=it&authkey=CN6n__oN
venerdì 18 febbraio 2011
Comunicato stampa diesse
Convegno diesse (Didattica e Innovazione Scolastica)
"Una scuola che parla al futuro"
Martedì 22 febbraio ore 16,00,presso Aula Magna dell'Istituto Magistrale "E.Ainis", via Freri - Messina
Incontro pubblico con:
Prof. Fabrizio Foschi, Presidente Nazionale Associazione Diesse
Intervengono:
Prof. Mario Centorrino, Ass. Regionale Istruzione e Formazione Professionale
Dott. Roberto Monteforte, Vicepresidente CdO Sicilia Orientale
Coordina: prof.ssa Serenella Scuto responsabile diesse Sicilia
La presenza del prof. Foschi è occasione di un paragone sui cambiamenti in atto nella scuola a partire dalle innovazioni introdotte dai nuovi ordinamenti scolastici e offre la possibilità di un ampio dibattito sulle questioni emergenti che coinvolgono il mondo dell'educazione.
Diesse Sicilia
con il patrocinio della Provincia Regionale Messina
con il patrocinio dell'USR per la Sicilia, Ambito Territoriale per la Provincia di Messina
giovedì 10 febbraio 2011
Incontro con Enrico Tiozzo
Carissimi amici,
mi fa piacere portarvi a conoscenza che il 10 febbraio p.v. verrà ad incontrarci a Messina, a Milazzo e a Patti il dott. Enrico Tiozzo, Presidente della Federazione Nazionale dei Centri di Solidarietà.
Questo ci dà la possibilità di potergli chiedere un aiuto a comprendere di più il senso della caritativa che facciamo e delle opere che ne derivano.
Pertanto, faremo una conversazione nella forma di incontro pubblico alla Sala Rotonda del Paladiana alle ore 18.00 del 10 febbraio p.v. sul tema “Dalla Carità, le opere”. L’incontro sarà preceduto dalla proiezione del breve filmato "Quei 18 gradini" che illustra il modo di operare di un Centro di Solidarietà.
Gli amici del CdS di Messina
mi fa piacere portarvi a conoscenza che il 10 febbraio p.v. verrà ad incontrarci a Messina, a Milazzo e a Patti il dott. Enrico Tiozzo, Presidente della Federazione Nazionale dei Centri di Solidarietà.
Questo ci dà la possibilità di potergli chiedere un aiuto a comprendere di più il senso della caritativa che facciamo e delle opere che ne derivano.
Pertanto, faremo una conversazione nella forma di incontro pubblico alla Sala Rotonda del Paladiana alle ore 18.00 del 10 febbraio p.v. sul tema “Dalla Carità, le opere”. L’incontro sarà preceduto dalla proiezione del breve filmato "Quei 18 gradini" che illustra il modo di operare di un Centro di Solidarietà.
Gli amici del CdS di Messina
Invito cena degli innamorati pro AVSI
Carissimi amici, la Rete Sostenitori AVSI di Messina giorno 17 febbraio, alle ore 20.00, organizza una cena di beneficenza al "Boccone del Prete", sito a Messina in via XXIV Maggio n. 48.
Scopo di tale evento è raccogliere fondi per i progetti che AVSI sostiene in varie parti del mondo.
In allegato trovi invito alla cena il cui costo è di 30 euro.
I posti sono limitati pertanto è necessario prenotarsi al più presto inviando una mail all'indirizzo: alfredluciano@gmail.com
oppure
telefonando a Gianni Magazzù al numero: 090631817
Grazie
Rete Sostenitori AVSI Messina
Scopo di tale evento è raccogliere fondi per i progetti che AVSI sostiene in varie parti del mondo.
In allegato trovi invito alla cena il cui costo è di 30 euro.
I posti sono limitati pertanto è necessario prenotarsi al più presto inviando una mail all'indirizzo: alfredluciano@gmail.com
oppure
telefonando a Gianni Magazzù al numero: 090631817
Grazie
Rete Sostenitori AVSI Messina
domenica 6 febbraio 2011
XI Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco
‘Dona un farmaco a chi ne ha bisogno’
XI Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco
La carità ti cambia la vita
Sabato 12 febbraio, si terrà in tutta Italia, in Sicilia Lunedì 14 febbraio ad eccezione di quelle farmacie che sono di turno, l'XI Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco. Recandosi nelle farmacie che espongono la locandina del Banco Farmaceutico, si potrà acquistare e donare un farmaco da banco a chi oggi vive ai limiti della sussistenza (7 milioni 810 mila persone, dati ISTAT povertà relativa, 2009).L'iniziativa, organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus in collaborazione con la Compagnia delle Opere – Opere Sociali, si terrà in oltre 3200 farmacie distribuite in 83 province e in più di 1.200 comuni e, per la prima volta nello stesso giorno, anche in Spagna e in Portogallo.
Sabato 12 febbraio, nelle farmacie che esporranno la locandina della Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco, circa 10.000 volontari spiegheranno l’iniziativa ai cittadini. Gli stessi farmacisti, rispetto alla domanda degli enti assistiti, consiglieranno il tipo di farmaco da banco (cioè che non necessita della prescrizione medica) di cui è maggiormente avvertita la necessità. A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre 420.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.312 enti caritatevoli convenzionati con il Banco Farmaceutico in tutta Italia.
In 10 anni sono stati raccolti oltre 2.010.000 di medicinali per un valore di circa 13,1 milioni di euro.
Il rapporto Censis 2010 ha individuato la natura della crisi sociale ed economica in un calo del desiderio che si manifesta in ogni aspetto della vita. Abbiamo meno voglia di costruire, di crescere e di cercare la felicità. Ma chi o che cosa può riaccendere il desiderio? L'esperienza di positività e di sovrabbondanza della Carità cristiana di cui siamo oggetto risveglia e sostiene il nostro desiderio e ci permette di proporre a tutti la Giornata di Raccolta del Farmaco. Un gesto di gratuità e condivisione che aiuta i più poveri e che ridesta chi vi partecipa, generando un soggetto nuovo”.
La Fondazione Banco Farmaceutico Onlus ha lo scopo di aiutare le persone indigenti rispondendo al loro bisogno farmaceutico, attraverso la collaborazione con le realtà assistenziali che operano localmente, al fine di educare l’uomo alla condivisione e alla gratuità.
La Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco si svolge con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio del Segretariato Sociale della RAI e della Fondazione Pubblicità Progresso.
Si ringraziano i farmacisti per il sostegno economico all’iniziativa e L’ANIFA (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’automedicazione) che ogni anno contribuisce al successo dell’iniziativa con importanti donazioni.
Si ringraziano inoltre: i testimonial Paolo Cevoli e Claudia Penoni, Mediafriends, Sky e IGPDecaux.
Per maggiori informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Banco Farmaceutico: Francesco Lovati 334/6408185 ufficiostampa@bancofarmaceutico.org
Delegato provinciale di Messina, Giuseppe Di Benedetto 3922690038
venerdì 4 febbraio 2011
Previsione Crociere 2011 Porto di Messina
La CdO Sicilia Orientale, su richiesta di alcuni Soci di Messina, ha raggiunto un accordo con l'Autorità Portuale di Messina per la messa a disposizione del programma di Arrivo e Stazionamento in porto delle Navi da Crociera, in modo che le Aziende Commerciali di Messina possano programmare giorni e orari di apertura per rendere il miglior servizio ai Crocieristi che nel 2011 si prevede ammontino a 423.000 unità.
Di seguito è già disponibile il programma fino al 15 Aprile 2011:
http://cdo-messina.blogspot.com/p/lista-previsti-approdi-navi-da-crociera.html
Di seguito è già disponibile il programma fino al 15 Aprile 2011:
http://cdo-messina.blogspot.com/p/lista-previsti-approdi-navi-da-crociera.html
lunedì 31 gennaio 2011
Incontro CDO Messina
Incontro con il Notaio Carlo Saggio presidente della Compagnia delle Opere della Sicilia Orientale.
Nella nuova occasione di incontro si lavorerà sulla base delle indicazioni emerse il 10 dicembre, che potremo sintetizzare con il seguente o.d.g.:
Vecchie e nuove opportunità di “fare impresa” a Messina – Osservazioni e Testimonianze
L’incontro si terrà Venerdì 04 febbraio 2011 ore 18.30 presso la sede della Società FIRE spa - nuova sede di Via Buonsignore, 1 (zona Birra Messina, Brico Center) - Messina (ME)
Nella nuova occasione di incontro si lavorerà sulla base delle indicazioni emerse il 10 dicembre, che potremo sintetizzare con il seguente o.d.g.:
Vecchie e nuove opportunità di “fare impresa” a Messina – Osservazioni e Testimonianze
L’incontro si terrà Venerdì 04 febbraio 2011 ore 18.30 presso la sede della Società FIRE spa - nuova sede di Via Buonsignore, 1 (zona Birra Messina, Brico Center) - Messina (ME)
venerdì 21 gennaio 2011
Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell'uomo
Crisi sociale, economica e politica. Alla fine di questo 2010 tutti siamo presi dallo sconcerto. Come ha detto di recente il cardinale Bagnasco, «siamo angustiati per l’Italia che scorgiamo come inceppata nei suoi meccanismi decisionali, mentre il Paese appare attonito e guarda disorientato». Perché questa crisi ci trova così disarmati, al punto che non riusciamo neanche a metterci d’accordo per affrontarla, pur sentendone l’urgenza come non mai?
A sorpresa il Rapporto Censis 2010 ha individuato la natura della crisi in un «calo del desiderio» che si manifesta in ogni aspetto della vita. Abbiamo meno voglia di costruire, di crescere, di cercare la felicità. A questo fatto andrebbe attribuita la responsabilità delle «evidenti manifestazioni di fragilità sia personali sia di massa, comportamenti e atteggiamenti spaesati, indifferenti, cinici, passivamente adattivi, prigionieri delle influenze mediatiche, condannati al presente senza profondità di memoria e di futuro». Come mai, se siamo stati in grado di raggiungere importanti obiettivi nel passato (casa, lavoro, sviluppo...), adesso «siamo una società pericolosamente segnata dal vuoto» e a un ciclo storico pieno di interesse e voglia di fare ne segue un altro segnato dal suo annullamento?
Tutto questo ci mostra che la crisi è sì sociale, economica e politica, ma è soprattutto antropologica perché riguarda la concezione stessa della persona, della natura del suo desiderio, del suo rapporto con la realtà. Ci eravamo illusi che il desiderio si sarebbe mantenuto in vita da solo o addirittura che sarebbe stato più vivo nella nuova situazione di benessere raggiunto. L’esperienza ci mostra, invece, che il desiderio può appiattirsi se non trova un oggetto all’altezza delle sue esigenze. Ci ritroviamo così tutti «sazi e disperati». «Nell’appiattimento del desiderio ha origine lo smarrimento dei giovani e il cinismo degli adulti; e nella astenia generale l’alternativa qual è? Un volontarismo senza respiro e senza orizzonte, senza genialità e senza spazio, e un moralismo d’appoggio allo Stato come ultima fonte di consistenza per il flusso umano», come disse don Giussani ad Assago nel 1987. Venticinque anni dopo vediamo che entrambe queste risposte - volontarismo individualista e speranza statalista - non sono state in grado di darci la consistenza auspicata e ci troviamo ad affrontare la crisi più disarmati, più fragili che in passato. Paradossalmente, i nostri nonni e genitori erano umanamente meglio attrezzati per affrontare simili sfide.
Il Censis centra di nuovo il bersaglio quando identifica la vera urgenza di questo momento storico: «Tornare a desiderare è la virtù civile necessaria per riattivare una società troppo appagata e appiattita». Ma chi o che cosa può ridestare il desiderio? È questo il problema culturale della nostra epoca. Con esso sono costretti a misurarsi tutti coloro che hanno qualcosa da dire per uscire dalla crisi: partiti, associazioni, sindacati, insegnanti. Non basterà più una risposta ideologica, perché di tutti i progetti abbiamo visto il fallimento. Saremo perciò costretti a testimoniare un’esperienza.
Anche la Chiesa, il cui contributo non potrà limitarsi a offrire un riparo assistenziale per le mancanze altrui, dovrà mostrare l’autenticità della sua pretesa di avere qualcosa in più da offrire. Come ha ricordato Benedetto XVI, «il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà». Dovrà mostrare che Cristo è così presente da essere in grado di ridestare la persona - e quindi tutto il suo desiderio - fino al punto di non farla dipendere totalmente dalle congiunture storiche. Come? Attraverso la presenza di persone che documentano un’umanità diversa in tutti i campi della vita sociale: scuola e università, lavoro e imprenditoria, fino alla politica e all’impegno nelle istituzioni. Persone che non si sentono condannate alla delusione e allo sconcerto, ma vivono all’altezza dei loro desideri perché riconoscono presente la risposta.
Possiamo sperare di uscire dalla drammatica situazione attuale se tutti - compresi i governanti che oggi hanno la difficile responsabilità di guidare il Paese attraverso questa profonda crisi - decidiamo di essere veramente ragionevoli sottomettendo la ragione all’esperienza, se cioè, liberandoci da ogni presunzione ideologica, siamo disponibili a riconoscere qualcosa che nella realtà già funziona. Sostenere chi, nella vita sociale e politica, non si è rassegnato a una misura ridotta del proprio desiderio e per questo lavora e costruisce mosso da una passione per l’uomo, è il primo contributo che possiamo dare al bene di tutti.
Comunione e Liberazione, 10 dicembre 2010
A sorpresa il Rapporto Censis 2010 ha individuato la natura della crisi in un «calo del desiderio» che si manifesta in ogni aspetto della vita. Abbiamo meno voglia di costruire, di crescere, di cercare la felicità. A questo fatto andrebbe attribuita la responsabilità delle «evidenti manifestazioni di fragilità sia personali sia di massa, comportamenti e atteggiamenti spaesati, indifferenti, cinici, passivamente adattivi, prigionieri delle influenze mediatiche, condannati al presente senza profondità di memoria e di futuro». Come mai, se siamo stati in grado di raggiungere importanti obiettivi nel passato (casa, lavoro, sviluppo...), adesso «siamo una società pericolosamente segnata dal vuoto» e a un ciclo storico pieno di interesse e voglia di fare ne segue un altro segnato dal suo annullamento?
Tutto questo ci mostra che la crisi è sì sociale, economica e politica, ma è soprattutto antropologica perché riguarda la concezione stessa della persona, della natura del suo desiderio, del suo rapporto con la realtà. Ci eravamo illusi che il desiderio si sarebbe mantenuto in vita da solo o addirittura che sarebbe stato più vivo nella nuova situazione di benessere raggiunto. L’esperienza ci mostra, invece, che il desiderio può appiattirsi se non trova un oggetto all’altezza delle sue esigenze. Ci ritroviamo così tutti «sazi e disperati». «Nell’appiattimento del desiderio ha origine lo smarrimento dei giovani e il cinismo degli adulti; e nella astenia generale l’alternativa qual è? Un volontarismo senza respiro e senza orizzonte, senza genialità e senza spazio, e un moralismo d’appoggio allo Stato come ultima fonte di consistenza per il flusso umano», come disse don Giussani ad Assago nel 1987. Venticinque anni dopo vediamo che entrambe queste risposte - volontarismo individualista e speranza statalista - non sono state in grado di darci la consistenza auspicata e ci troviamo ad affrontare la crisi più disarmati, più fragili che in passato. Paradossalmente, i nostri nonni e genitori erano umanamente meglio attrezzati per affrontare simili sfide.
Il Censis centra di nuovo il bersaglio quando identifica la vera urgenza di questo momento storico: «Tornare a desiderare è la virtù civile necessaria per riattivare una società troppo appagata e appiattita». Ma chi o che cosa può ridestare il desiderio? È questo il problema culturale della nostra epoca. Con esso sono costretti a misurarsi tutti coloro che hanno qualcosa da dire per uscire dalla crisi: partiti, associazioni, sindacati, insegnanti. Non basterà più una risposta ideologica, perché di tutti i progetti abbiamo visto il fallimento. Saremo perciò costretti a testimoniare un’esperienza.
Anche la Chiesa, il cui contributo non potrà limitarsi a offrire un riparo assistenziale per le mancanze altrui, dovrà mostrare l’autenticità della sua pretesa di avere qualcosa in più da offrire. Come ha ricordato Benedetto XVI, «il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà». Dovrà mostrare che Cristo è così presente da essere in grado di ridestare la persona - e quindi tutto il suo desiderio - fino al punto di non farla dipendere totalmente dalle congiunture storiche. Come? Attraverso la presenza di persone che documentano un’umanità diversa in tutti i campi della vita sociale: scuola e università, lavoro e imprenditoria, fino alla politica e all’impegno nelle istituzioni. Persone che non si sentono condannate alla delusione e allo sconcerto, ma vivono all’altezza dei loro desideri perché riconoscono presente la risposta.
Possiamo sperare di uscire dalla drammatica situazione attuale se tutti - compresi i governanti che oggi hanno la difficile responsabilità di guidare il Paese attraverso questa profonda crisi - decidiamo di essere veramente ragionevoli sottomettendo la ragione all’esperienza, se cioè, liberandoci da ogni presunzione ideologica, siamo disponibili a riconoscere qualcosa che nella realtà già funziona. Sostenere chi, nella vita sociale e politica, non si è rassegnato a una misura ridotta del proprio desiderio e per questo lavora e costruisce mosso da una passione per l’uomo, è il primo contributo che possiamo dare al bene di tutti.
Comunione e Liberazione, 10 dicembre 2010
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