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mercoledì 15 luglio 2009

Enciclica “Caritas in Veritate”, bussola preziosa per le sfide dello sviluppo

CDO esprime gratitudine per il testo di Benedetto XVI.
Scholz: “Ci faremo promotori delle indicazioni che riguardano difesa e dignità della vita, principi di solidarietà e sussidiarietà, funzione sociale dell’impresa”
In occasione della pubblicazione dell’Enciclica “Caritas in Veritate” il presidente di Compagnia delle Opere Bernhard Scholz ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Con la sua Enciclica Caritas in Veritate Papa Benedetto XVI ha dato al mondo una bussola preziosa per affrontare le grandi sfide dello sviluppo culturale ed economico a livello globale. Come suggerisce già il titolo, il Papa pone all’origine di una socialità orientata al bene di ogni singola persona, la carità che trova a sua volta l’origine nel fatto che gli uomini sono “destinatari dell’amore di Dio” e strumenti della diffusione di questa carità ricevuta nella cultura, nell’economia e nella politica. Riferendosi al grande postulato della Populorum progressio di Paolo VI, il Papa mette al centro delle sue considerazioni lo “sviluppo per tutto l’uomo e per tutti gli uomini” ricordando che senza la ricerca della verità i vari tentativi di costruire una vita più umana sono destinati a rivolgersi contro l’uomo e contro la comunità degli uomini. Di fronte alla diffusa tendenza che vorrebbe affidare questo sviluppo esclusivamente alle istituzioni politiche ed economiche, accogliamo come altrettanto urgente il richiamo del Papa alla responsabilità di ognuno, dei corpi intermedi e della società civile come protagonisti di una “nuova sintesi umanistica” che ha lo scopo di rendere la nuova “interdipendenza planetaria” una “autentica fraternità”.
Compagnia delle Opere coglie con gratitudine l’invito di Benedetto XVI ad approfondire la coscienza dell’origine e della finalità della vita sociale, della vita economica e della cooperazione internazionale, specialmente con i Paesi in via di sviluppo. Ci sentiamo particolarmente confortati dal richiamo dell’enciclica quando afferma che “possono essere vissuti rapporti autenticamente umani, di amicizia e di socialità, di solidarietà e di reciprocità, anche all’interno dell’attività economica e non soltanto fuori di essa o ‘dopo’ di essa”, riconoscendo quindi nell’economia e nel lavoro una espressione autentica del desiderio umano che proprio in questo momento storico chiede di essere liberata da falsificazioni e strumentalizzazioni.Cercheremo di farci promotori delle diverse indicazioni dell’enciclica che riguardano la difesa della vita e della sua dignità, i principi di solidarietà e sussidiarietà, la funzione sociale dell’impresa, l’educazione e la formazione e la tutela dell’ambiente.
Anche questa nuova enciclica è plasmata dalla continua insistenza di Benedetto XVI su un uso ampio e pieno della ragione, sostenuta, illuminata e purificata dalla fede per affrontare i problemi e i drammi che la vita ci propone. Ma oltre al rapporto fra fede e ragione questa volta il Papa ci propone in modo particolare il nesso profondo fra ragione e carità che cogliamo come una nuova sfida a vivere– come dice l’enciclica – un “amore ricco di intelligenza” e un “intelligenza piena di amore”.
7 luglio 2009